“In quegli anni a Milano era difficile evitare la cocaina: tutti sniffavano, anche gli operai che mi ristrutturavano casa” La spiazzante rivelazione del cantante

Enrico Ruggeri è in tour per l’Italia dove sta portando il suo ultimo album “Alma”, uscito lo scorso marzo e arrivato a tre anni di distanza dall’ultimo disco solista “Un viaggio incredibile” prodotto dallo stesso cantante e Lorenzo Cazzaniga, che hanno deciso di registrare “live”, in presa diretta, all’Anyway Studio. Un bisogno che evidentemente il cantante aveva di far sentire il disco più ‘vivo’, lui che è stato uno dei capostipiti del punk italiano e che man mano ha virato verso una scrittura più cantautorale, scrivendo pagine importanti della musica leggera contemporanea, sia per sé, cantati con la sua voce che come autore per altri.

La droga a Milano

In vista del tour Ruggeri ha dato un’intervista a Vanity Fair in cui ha parlato proprio degli anni ’80, di Politica, di soldi e droga. A proposito di quest’ultima, il cantante ha detto: “Sono fortunatissimo perché ho il disprezzo del denaro tipico dei ricchi e la rabbia dei poveri. Per fortuna negli anni 80 e 90 ne ho fatti tantissimi. All’epoca i soldi sembravano non finire mai” e soprattutto sottolinea la facilità dell’epoca di procurarsi droga e di consumarla, un modo, spiega quasi di abbattimento delle barriere sociali e spiega anche qual è il rimpianto, oggi: “In quegli anni a Milano era difficile evitare la cocaina: tutti sniffavano, anche gli operai che mi ristrutturavano casa. Mi dà fastidio pensare che da qualche parte ci sia un coglione che mi vede in tv e dice agli amici, vedi Ruggeri, io con quello ho tirato di coca. La droga avvicina persone che non c’entrano niente tra loro. Tutto tempo perso”.

Ruggeri artista di destra o sinistra?

Il cantante ha parlato anche del padre depresso (“all’epoca era soltanto un tipo strano. Stava tutto il giorno in pigiama. Non ha mai lavorato, ha passato la vita a dilapidare il patrimonio che aveva ereditato”) e della politica. L’etichetta che gli è sempre stata affibbiata è quella di essere un cantante di destra ma lui, spiega, non ha mai votato: “Non ero niente e non ho mai votato. Però venni minacciato perché avevo i dischi di Bowie: quella sinistra così stalinista era super omofoba e quell’immaginario glam non era gradito. […] Il musicista doveva essere il cantautore con la barba, scarno, brutto. Senza alcun senso dello show, che è poi il grande limite del cantautorato italiano: bei testi, musiche così così e spettacolo nullo”.

Il tour di Enrico Ruggeri

Il cantante è in giro per la serie di concerti che si dividono tra set acustico e set elettrico: il 13 aprile sarà all’Athena Live Club di Ponte Dell’Olio, Piacenza(acoustic), il 27 aprile al Teatro Sociale di Sondrio (acoustic), il 4 maggio alle Officine Cantelmo di Lecce (electric), il 10 alla Latteria Molloy di Brescia (electric), l’11 maggio al Fabrique di Milano (electric), 24 maggio al Teatro Colosseo di Torino (electric).


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