Il governo italiano ha evitato la procedura d’infrazione sul debito pubblico

La Commissione Europea ha comunicato che non ci sarà la procedura di infrazione per debito eccessivo nei confronti dell’Italia. Il Commissario Pierre Moscovici si è detto sicuro che l’Italia rispetterà gli accordi e soddisfatto per le misure messe in campo dall’esecutivo Conte in queste ultime settimane.

La Commissione europea avrebbe deciso di ritirare la raccomandazione per cui chiedeva di aprire ufficialmente una procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo del debito contro l’Italia. I commissari si riuniranno oggi e con molta probabilità giudicheranno i conti pubblici italiani in linea con il Patto di stabilità e crescita. Le misure del governo approvate nei giorni scorsi rappresenterebbero quindi una garanzia sufficiente sulla salute economica italiana e un’efficace risposta a quanto richiesto da Bruxelles. Come riporta il Sole 24 Ore, secondo la Commissione, con l’assestamento di bilancio l’Italia avrebbe dimostrato la sua volontà di seguire le direttive comunitarie per quanto riguarda deficit e debito, e per questo la posizione dell’esecutivo Ue si sarebbe ammorbidita, riconoscendo che i conti italiani rispettino quanto accordato per la stabilità finanziarie degli Stati membri.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ieri aveva affermato: “Abbiamo approvato un disegno di legge per quanto riguarda l’assestamento di bilancio e la rendicontazione, per cui possiamo inviare i documenti ufficiali in Europa mettendo sul piatto oltre 7 miliardi che ci permettono di essere in linea con le previsioni che avevamo anticipato, cioè con il famoso 2,04%. La cosa più bella da comunicare agli italiani è che non stiamo tagliando spese sociali o altro, semplicemente ci sono maggiori entrare e maggiori ricavi. Avevamo anche fatto delle stime prudenziali per cui ci sono dei risparmi di spesa. Mettiamo sul piatto quello che è un aggiornamento della nostra contabilità: per il cittadino italiano non deriva nessun pregiudizio”. Una posizione confermata anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva detto di non vedere ragioni per cui poter aprire una procedura contro l’Italia. “Vi è una condizione di base di economia italiana di grande solidità, non a caso l’Italia è la terza economia dell’Ue ed è la seconda manifattura d’Europa. Credo che il governo stia presentando ciò alla Commissione Ue per dimostrare che i conti saranno in ordine, le indicazioni sono rassicuranti e non vi sia motivo per aprire una nuova infrazione”, aveva concluso, sostenendo di fatto quanto approvato dal governo per evitare il cartellino rosso da Bruxelles.

Alla fine, quanto accaduto lo scorso dicembre sembra destinato a ripetersi. Anche in quell’occasione la Commissione non riteneva che il bilancio italiano fosse in linea con le direttive del Patto di stabilità: una revisione dei conti aveva però rassicurato l’esecutivo Ue e scongiurato una manovra contro il nostro Paese. Questa volta, le preoccupazioni di Bruxelles erano cominciate quando le previsioni di crescita per l’Italia si erano rivelate più basse di quanto inizialmente stimato: le misure approvate dal governo, anche in questo caso, sono riuscite a evitare nell’immediato un procedimento contro l’Italia, ma probabilmente si tornerà sull’argomento il prossimo autunno, quando verrà presentata la legge di Bilancio per il 202o. Per non ricadere nel braccio di ferro tra governo italiano e Commissione Ue, il primo dovrebbe ridurre il deficit strutturale del Paese di almeno 0,6 punti percentuali, diminuendo la spesa pubblica dello 0,1% del Pil.


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