Allarme truffe sentimentali: sempre più donne vittime, ci rimettono dai 70 ai 100mila euro

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Lui è affettuoso, attento, tutte le mattine un messagio di buongiorno e mille altri pensieri fino alla buonanotte, gli stessi gusti e le stesse passioni, e pazienza per gli appuntamenti sempre rinviati. Vive molto lontano, spesso in situazioni di pericolo. L’uomo giusto, se solo esistesse. Dopo mesi di parole romantiche, ecco che il fidanzato virtuale si rivela per quello che è: un mascalzone reale o più spesso una gang di banditi online. Con il sogno d’amore a pezzi se ne vanno tanti soldi. Attenzione alle «truffe sentimentali» sul web, sempre più donne restano vittime di raggiri. A lanciare l’allarme è “Poliziamoderna” che nel numero del mese di luglio si occupa del fenomeno. Negli ultimi tre anni sono stati 380 i casi trattati dalla polizia postale e delle telecomunicazioni: 279 riguardano donne e solo 101 uomini. E se l’età delle vittime si aggira tra i 40 e i 60 anni, a rimanerne coinvolte sono un po’ tutte (gran parte divorziate): casalinghe, psicologhe, insegnanti, imprenditrici. Ma la percentuale di quante denunciano è ancora molto bassa, la maggior parte delle truffate si vergogna di raccontare di aver creduto all’amore nato su facebook e di averci pure rimesso soldi. «La predisposizione d’animo di queste donne è la loro maggiore fragilità – osservano gli esperti della polizia postale –  sperano di poter ricostruire una vita sentimentale e scacciare la solitudine».

Il copione è più o meno lo stesso. Tutto comincia con la richiesta di amicizia su facebook da parte di uomini avvenenti. «Si presentano come militari in servizio in Paesi in stato di guerra, raccontano alle vittime di essere vedovi o separati, di avere dei figli o sorelle malati». Quei tipi non esistono, le foto sono state rubate. C’è il profilo del medico che lavora nell’ospedale da campo nei Paesi del Sud Africa, oppure quello del generale americano in Iraq o in Kuwait o anche dello psichiatra. Comincia uno scambio di messaggi sempre più intensi, l’intimità cresce, lui è romantico e si rivela l’uomo di sogni, tante le affinità (il truffatore ha studiato bene il profilo della vittima). La tecnica messa in atto è quella del “love bombing”, ossia lei viene sommersa di «attenzioni amorose». Quando il «fidanzato virtuale» capisce che lei ha abbassato le difese, arriva la richiesta di soldi tramite bonifici bancari all’estero. Le motivazioni sono fantasiose: gravi problemi di salute, l’impossibilità di raggiungere la vittima per incontrarla, l’acquisto di una casa dove andare a vivere insieme. Lei ci casca. «Parliamo di somme ingenti di denaro – spiegano gli esperti della Postale – che vanno dai 70 ai 100mila euro».

Ci vuole tempo per prendere coscienza di essere state raggirate. Non è facile denunciare. «È il motivo per cui queste vicende hanno una durata di circa un anno e mezzo – spiegano alla polizia postale – e quando le vittime decidono di venire da noi hanno già regalato ai truffatori migliaia di euro, impossibili da recuperare». La maggior parte dei paesi da cui provengono i messaggi si trovano in Africa: Nigeria, Ghana, Costa d’Avorio. mai fidarsi, avvertono gli investigatori della postale, di persone che non si sono mai incontrate e fanno richieste di denaro. Quasi certamente sono truffatori. Ci cascano anche gli uomini, una delle ultime vittime ci ha rimesso oltre 440mila euro: è stato per un anno “fidanzato” con Angela, una tedesca che voleva trasferirsi in Sicilia, aveva tanti guai e tanto bisogno di soldi. Di Angela ce n’erano tre, ha poi scoperto la polizia postale di Catania. Tre truffatori (due uomini e una donna) arrestati anche con l’accusa di estorsione.


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